12 dicembre 2010

Gentilezza sotto la pioggia

Qualche giorno fa sono andata in un'altra città per una riunione di lavoro. La sede della riunione non si trova in centro, e nemmeno vicina alla metro. Anche i bus non sono facili da raggiungere, da lì.  Quando la riunione finisce, al momento di chiamare un taxi, nessuno risponde: è  più di un’ora che piove a dirotto, un vero diluvio universale e in città non sembrano esserci taxi liberi. Aspetto, aspetto, continuano a non rispondere e quando finalmente rispondono non sanno dirmi se e quando riusciranno a mandarmi un taxi. Mi viene da piangere: ho già perso un treno e se ne perdo un altro, il seguente mi porterà a casa dopo mezzanotte, e passato quello, mi toccherà dormire lì.
Tra l’altro, non ho nemmeno l’ombrello, e non posso camminare mezz'ora sotto l'acqua scrosciante in cerca degli  autobus.
Una signora gentile, che io avevo visto solo di sfuggita, si offre di accompagnarmi. Chiede il permesso al suo capo, andiamo in garage, prende la sua auto e mi accompagna alla stazione della metro più vicina. Mezz’ora dopo, sono sul treno che mi porta a casa alle 9.
Ringrazio dal cuore questa signora per avermi permesso di non inzupparmi (e di non inzuppare il pc), di non viaggiare di notte, e di essere a casa, dalla mia famiglia, in tempo per la cena.
Spero non ne avrà bisogno, ma nel caso, le auguro con tutto il cuore che qualcuno le restituisca un aiuto che, per quanto a lei possa essere sembrato piccolo, per me è stato enorme. Che glielo restituisca moltiplicato per tre.   Immagine da qui

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