11 febbraio 2011

Il "barbone"

Ieri sera verso le 20 ero in giro insieme ad un'altra persona, stavamo andando a casa di amici per una cena. La casa di questi amici si trova in un quartire "difficile"; era già buio e faceva freddissimo. Ad un certo punto abbiamo sentito un tonfo; girandoci, c'era un tizio riverso a terra a faccia in giù. Allora, insieme ad una signora giovane e dall'aria risoluta ci siamo avvicinati per capire se avesse bisogno di aiuto. Aveva bevuto troppo, era gonfio e aveva faccia e mani viola, non riusciva a parlare, puzzava ed era sporco da far  paura. Un "barbone", insomma.
Abbiamo inziato a chiamarlo ad alta voce, poi siccome era per metà cosciente (farfugliava qualcosa che non capivamo) io e la persona che era con me lo abbiamo girato e provato ad alzarlo per vedere se si reggesse in piedi, ma non era in grado; così lo abbiamo portato sulle scale di un portone e lo abbiamo seduto con la schiena contro il muro, mentre la signora chiamava un'ambulanza. Lui continuava a dire "non voglio niente, andatevene via". Ma stava male, si capiva che se lo avessimo abbandonato lì, si sarebbe accasciato di nuovo in terra e magari ci sarebbe pure morto, visto il freddo che faceva.
Così, siamo rimasti lo stesso, finchè la signora non ha avuto conferma che l'ambulanza fosse in arrivo.
Tra l'altro, c'erano anche altre persone che passavano di lì, qualcuno era seduto su un muretto vicino  mentre altri guardavano dai negozi della piazzetta, ma nessuno si è avvicinato.
Non so cos'avessero in testa e non mi interessa saperlo, ma io penso che nessuno meriti di essere lasciato solo, al freddo, in stato di semi incoscienza, a faccia in terra nello sporco.

Quindi, grazie a quella signora che vincendo paura e disgusto si è avvicinata, ha chiamato l'ambulanza ed è rimasta anche dopo. Se lei o qualcuno die suoi cari dovesse mai avere un problema mentre è per strada -e le auguro di no- spero che troverà molte persone pronte a soccorrerla ed aiutarla. Se lo merita.

Foto: qui

6 commenti:

Minerva ha detto...

Apprezzo i tuoi post e l'idea generale di questo tuo blog. Credo profondamente negli atti di gentilezza e nella loro capacità di cambiare le cose e i rapporti tra le persone su macro numeri. Ho già scritto su questo nel mio blog, e ne scriverò ancora - probabilmente anche in altri blog che hanno più risonanza del mio. Sicuramente verrai citata, e davvero mi farebbe piacere che le tue parole avessero molti lettori, perché sono sane, forti e utili in momenti di freddezza, crisi e ignavia come questo che stiamo vivendo. Un abbraccio, buon fine settimana.

Marika Vecchiattini ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Ecco, anocra faccio caisno coi commenti... Allora riscrivo:
Ciao Minerva, grazie per l'incoraggiamento, anche il tuo è un blog che mi piace, anche se ci vengo meno di quento vorrei...
Sono felice che anche tu capiti da queste parti, e che condividi il fatto che le gentilezze sono contagiose!!!
GS

Anonimo ha detto...

Complimenti per il blog, una boccata d'ossigeno.

Nihil ha detto...

Perchè non scrive più?

Sabricat Glamour ha detto...

Cara Marika, anch'io ho avuto un'esperienza simile alla tua. Purtroppo con un epilogo un pò diverso. Ero a Roma, zona Testaccio, nelle prime ore di un pomeriggio torrido. Io e altri passanti abbiamo notato un barbone accasciato per terra, probabilmente ubriaco, non si muoveva nonostante lo chiamavamo e cercavamo di squoterlo. Abbiamo pensato che fosse svenuto o peggio. Dopo aver chiamato l'ambulanza, è scappato alla vista degli infermieri, che ci hanno fatto pure la ramanzina, dicendoci che invece di allarmare gli ospedali, avremmo dovuto portarcelo a casa e dargli ristoro. Alla fine ci hanno fatto sentire pure in colpa. Non so come commentare questa cosa.